COLORANTI E LA LORO CLASSIFICAZIONE

Classificazione in base all'impiego tintoriale

Il sistema più razionale di classificazione dei coloranti è quello basato sull'impiego tintoriale, cioè sui sistemi industriali di applicazione dei coloranti stessi: si distinguono così i seguenti tipi.

Coloranti Acidi( o anionici ): possiedono auxocromi di tipo acido ( carbossile,ecc. ); sono capaci di tingere la lana e la seta ( non il cotone ) in bagno acido per l'affinità da essi presentata per i gruppi basici delle proteine animali e vegetali; si dividono in: semplici, al mordente e premetallizzati. Vi appartengono molti azoderivati, derivati solforici del frefenilmetano ( per esempio fucsina acida, violetto acido, eosina, ecc.), nitroso e nitro coloranti ( acido picrico, giallo naftolo, ecc.).

Coloranti azoici a sviluppo ( o anche sintetici su fibra): costituiti da coloranti azoici insolubili che si fanno formare ( o sviluppare ) direttamente sul supporto; derivano da naftoli, da benzotiazolo, ecc. La tintura si puo effettuare facendo seguire, al bagno del supporto nella soluzione alcalina ( per esempio slz di naftolo ), un successivo bagno nella soluzione di un diazocomposto; oppure nel modo inverso, diazotando sul supporto ( un derivato del benzotiazolo ) e copulando successivamente il prodotto. Si dicono anche coloranti al ghiaccio perché le operazioni vengono eseguite a bassa temperatura per impedire la decomposizione del componente azoico.

Coloranti basici: possiedono auxocromi di tipo basico ( gruppo amminico, sostituito o no ) e sono capaci di tingere lana e seta direttamente ( per esempio aurammina, fucsina, rodamina, blu di metilene ) o anche a cotone e seta artificiale in presenza di mordente ( tannino, sali d'antimonio ).

Coloranti a mordente: caratterizzati dalla presenza come auxocromo dell'ossidrile fenolico, rispetto al quale è presente in posizione orto o un altro gruppo –OH, o un azogruppo, o un carbossile,ecc.; hanno carattere debolmente acido a quindi non presentano sufficiente affinità con seta, lana, cotone, ecc., che non riescono a tingere in bagno acido, basico o neutro; però in presenza di un mordente ( sale metallico ) formano sul supporto un complesso mordente − colorante, insolubile; si suddividono in coloranti fenolici semplici ( alizarina, verde solido ), in coloranti fenolici basici ( gallocianina ) e acidi ( verde naftolo, ossichinonisolfonati, ecc.).

Coloranti di ossidazione: sono coloranti prodotti su fibra per ossidazione, in condizioni controllate, di anilina, p − fenilendiamina, ecc.

Coloranti pigmentari: costituiti da pigmenti organici, usati per la stampa dei tessuti, per la colorazione di fibre tessili artificiali di materie plastiche per la preparazione di inchiostri ecc. Sono insolubili in acqua o insolubilizzati sottoforma di lacche.

Coloranti reattivi: sono coloranti azoici, antrachinonici, ftalocianine, ecc., contenenti uno o più atomi o radicali capaci di reagire con i gruppi funzionali caratteristici di alcuni supporti ( − OH, − NH2, ecc. ) formando composti stabili: appartengono a questa classe i cloro − benzo − tiazoli, le clorodiazine. Si usano per cotone ( in bagna alcalino ), per lana, per fibre poliammidiche ( nailon, ecc.);fra coloranti e fibre si forma un legame covalente alla cui stabilità si deve la particolare solidità dei coloranti di questo tipo.

Coloranti sostantivi per cotone: costituiti da derivati solforici di composti azoici( o eteroclici) capaci, sotto forma di sali sodici,di tingere il cotone non mordenzato. A seconda della loro si distinguono in coloranti sostantivi derivati dalla benzidina ( o mologhi ),da varie diammine, dalla triazina, ecc.

Coloranti al tino: composti insolubili del gruppo dell'indaco, dell'antrachinone ( indantreni ), che per potersi fissare sul supporto devono essere prima solubilizzati per riduzione in ambente alcalino ( idrosolfito, ecc.); il prodotto che così si ottiene è solubile, incolore ( leucoderivato ) e capace di fissarsi sul supporto. Su di questo, esposto in ambiente ossidante ( per esempio l'aria ) si ripristina il colorante insolubile, che risulta così saldamente fissato. Si comprendono in questa classe anche esteri solfonicii dei leucoderivati ( per lana, seta, cotone, ecc.), solubili, che applicati su supporto vengono pio facilmente idrolizzati a leucoderivati che si ossidano all'aria ( sul supporto ).

Coloranti allo zolfo: Coloranti ottenuti riscaldando con zolfo composti organici di diversa nutra. Si possono considerare sia come coloranti diretti sia come coloranti al tino, perché, insolubili si fissano sul supporto solo dopo riduzione in bagno di solfuri alcalini e il colorante si sviluppa per ossidazione all'aria fissandosi stabilmente al supporto.

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