PIANTE TINTOREE IL GUADO



Pianta tintorea Guado
( Popolazione )
Guato, Glasto, Pastello dei Tintori, Gualdo, Pastello


FAMIGLIA: Crucifere;
GENERE: Isatis;
SPECIE: Tinctoria;
N. VE_041 inserita il 04-07-2003

L'accessione e' a rischio di erosione genetica!
L'interesse per la riscoperta di questa pianta è scaturita da motivazioni storico-culturali di indubbio valore, in quanto proprio a causa della vocazione pedoclimatica della Valtiberina, essa ha rappresentato per alcuni secoli una componente essenziale nel commercio e nello sviluppo economico.



SCHEDA IDENTIFICATIVA COMPLETA

Guado - piante in fase di raccolta.

Guado - piena fioritura.
  1. Università degli Studi di Pisa - Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali
    Via San Michele degli Scalzi, 2 / Facoltà d'Agraria
    56124 - Pisa (PI)
    Tel.: 050 2218940, Fax: 050 2218970
    e-mail:macchia@agr.unipi.it
    Attività: Unità di Ricerca e Conservazione del Germoplasma
    Tecnici Referenti:
    • Angelini Porf.ssa Luciana
      DAGA - Univ. di Pisa
      Pisa
      Tel.: 050599242, Fax: 050540633
      e-mail:angelini@agr.unipi.it
  2. Istituto d'Istruzione Superiore A.M. Camaiti
    Via S. Lorenzo, 18 / Istituto Tecnico Agrario
    52036 - Pieve Santo Stefano (AR)
    Tel.: 0575 799552, Fax: 0575 799553
    e-mail:posta@ipapieve.it
    Attività: Istruzione
    Tecnici Referenti:
    • Betti Prof.ssa Paola
      I.P.S.A.A. "A. M. Camaiti"
      Pieve Santo Stefano (AR)
      Attività: insegnante
    • Zucca Prof.ssa Maria
      I.P.S.A.A. "A.M. Camaiti"
      Pieve Santo Stefano (AR)
      Attività: insegnante
Erosione Genetica

L'interesse per la riscoperta di questa pianta è scaturita da motivazioni storico-culturali di indubbio valore, in quanto proprio a causa della vocazione pedoclimatica della Valtiberina, essa ha rappresentato per alcuni secoli una componente essenziale nel commercio e nello sviluppo economico.
Cenni Storici

Si trovava allo stato spontaneo in tutta Europa, ma è originaria dell'Eurasia.
Conosciuta dagli Egiziani come pianta tintoria, si è diffusa in Europa durante il Medioevo, soprattutto in Francia, dove "il pane" del guado "coque" dava il nome a " le pays de cocagne", il paese della cuccagna per indicare il benessere portato dalla coltivazione di questa pianta.
In Italia questa pianta si coltivava in tre zone: quella toscana, quella bolognese e quella lombarda. La zona toscana riguardava il Chianti, la Val di Chiana e l'Alta Valle del Tevere (compresa Città di Castello), Cortona e Castiglion Fiorentino.
In Valtiberina città come Sansepolcro legarono il loro destino economico alla produzione della materia colorante e delle stoffe.
A partire dalla fine del Cinquecento la produzione del guado incontra difficoltà progressive, perché con l'apertura di nuove vie commerciali si allargano gli orizzonti e si reperiscono nuove materie coloranti (Indigofora) sempre più nei paesi di oltreoceano.
Da documenti storici si è potuto determinare quale fosse la tecnica di coltivazione per giungere alla confezione dei "pani" di guado.
In inverno si provvedeva a zappare i terreni in profondità e a concimarli
abbondantemente perché la pianta aveva bisogno di crescere in terra ben nutrita e "grassa"; in febbraio si provvedeva a collocare il seme.
Dopo che era cresciuta la pianta era oggetto di un continuo lavoro di zappatura e di ripulitura: un'operazione questa di rilevante importanza poiché la presenza di radici e di altre erbe infestanti, avrebbero irrimediabilmente compromesso la qualità del prodotto che
doveva essere assolutamente puro, pena la non commerciabilità.
La prima raccolta delle foglie avveniva nel mese di Maggio, ma a questa ne seguivano altre quattro o cinque distanziate di circa 22-25 giorni l'una dall'altra: le raccolte dovevano terminare il 15 di Ottobre.
Le foglie entro il 20 di Ottobre dovevano essere triturate dalle ruote di pietra dei vari molini della zona e ridotte in una pasta con cui si formavano dei "pani" di forma e peso determinati da una scodella misurata dal regolatore dei pesi del Comune.
I pani erano quindi posti ad asciugare in luoghi ben coperti, sopra dei graticci, affinchè l'aria circolasse bene tra loro e li asciugasse a dovere. A questo punto i produttori vendevano i pani ai mercanti, i quali, a loro volta, dopo aver fatto le "incette" procedevano ad altre operazioni affinchè il prodotto potesse essere facilmente messo in commercio. Essi infatti nel mese di febbraio, portavano i pani in appositi locali detti "maceratoi" dove li spezzavano e li lasciavano fermentare per circa 15 giorni; durante la fermentazione il guado veniva "rivoltato" più volte. Successivamente lo irroravano di vino perché iniziasse una nuova fermentazione. Al termine veniva posto su graticci a circa 30
cm dal suolo affinchè si asciugasse definitivamente. Avvenuto il "prosciugamento" il guado era pronto per la commercializzazione, cioè per essere venduto all'Arte della lana di Firenze.
Nel tempo fiorente, la sola città di Sansepolcro inviava a Firenze numerose centinaia di migliala di libbre all'anno di guado. Nel periodo napoleonico il laboratorio di estrazione del guado di Sansepolcro era considerato una delle migliori guaderie d'Europa.
Zona Tipica di Produzione

ComuneAnghiari (AR)
ComuneBadia Tedalda (AR)
ComuneCaprese Michelangelo (AR)
ComuneMonterchi (AR)
ComunePieve Santo Stefano (AR)
ComuneSansepolcro (AR)
ComuneSestino (AR)
Banca Regionale del Germoplasma

  1. Istituto d'Istruzione Superiore A.M. Camaiti
    Via San Lorenzo, 18
    Belvedere
    52036 - Pieve Santo Stefano (AR)
    Tel.: 0575 799552, Fax: 0575 799553
    e-mail:posta@ipapieve.it
    Attività: Istruzione
  2. Università degli Studi di Pisa - Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali
    Via San Michele degli Scalzi, 2 / Facoltà d'Agraria
    56124 - Pisa (PI)
    Tel.: 050 2218940, Fax: 050 2218970
    e-mail:macchia@agr.unipi.it
    Attività: Unità di Ricerca e Conservazione del Germoplasma
Caratteristiche agronomiche

Le esigenze pedoclimatiche sono piuttosto limitate, infatti la specie vegeta bene in tutti i tipi di terreno, preferendo comunque quelli sciolti, profondi di natura calcarea.
Si comporta da biennale producendo una rosetta basale di foglie il primo anno ed uno scapo fiorale il secondo anno. La semina si esegue a fine Febbraio utilizzando 15-20 Kg di seme, oppure mediante trapianto in Aprile, previa semina in serra in Febbraio. Le distanze di trapianto consigliate sono di 30x40cm.
Il terreno si prepara a fine estate con una aratura a media profondità (circa 40cm); segue un'erpicatura con erpice frangizolle ed interramento di letame maturo ed una zappatura per trapianto.
Per tutto il periodo estivo si eseguono 2-3 sarchiature ed altrettante irrigazioni per aspersione .
Quattro o cinque raccolte si susseguono da Agosto fino a metà Ottobre.
Lo sfalcio si può eseguire con macchine falciacaricatrici che mantengono un'altezza di taglio di 2-3 cm dal suolo o a mano se si hanno piccole superfìci.
La specie non risulta particolarmente sensibile a fìtopatie ad eccezione di attacchi di Altica nelle giovani piantine e di Oidio nella fase di sviluppo plantulare in serra.
Le rese di prodotto verde si aggirano sulle 10-15 t/ha per ciascuno dei primi due tagli; di minore entità quelli successivi.
Guado - plantula in fase di trapianto.
Guado - pianta in prefioritura.
Guado - piantina in vaso
Guado - piantina
Utilizzazione del prodotto

Uso: pianta tintorea
Il principale utilizzo delle foglie è quello per l'estrazione dell'indaco, una sostanza blu colorante per i tessuti. Si usa la foglia allo stato fresco in cui sono contenuti i precursori chimici dell'indaco (beta glucoside dell'indossile o indacano).
Caratteristiche tecnologico-organolettiche

Può comunque risultare interessante anche come pianta biocida per il suo elevato contenuto di glucosinolati presenti soprattutto nell'apparato radicale, particolarmente attivi nei confronti dei nematodi. Può essere utilizzata come specie foraggera per le sue ottime qualità.
Altro interesse alla conservazione

L'interesse per la riscoperta di questa pianta è scaturita da motivazioni storico-culturali di indubbio valore, in quanto proprio a causa della vocazione pedoclimatica della Valtiberina, essa ha rappresentato per alcuni secoli una componente essenziale nel commercio e nello sviluppo economico.
E' per questi motivi che la Comunità Montana Valtiberina Toscana, attraverso l'intervento comunitario LEADER II, ha coinvolto varie realtà tra cui le scuole del territorio per avviare una sperimentazione biennale di coltivazione e di estrazione al fine di far conoscere alle aziende del territorio, soprattutto quelle agrituristiche questa coltura e di poterla inserire a pieno titolo nell'ordinamento colturale dell'azienda.
Alcune aziende a questo proposito si sono rese disponibili ad effettuare delle sperimentazioni di coltivazione e seguono con entusiasmo e successo.
Descrizione Morfologica

Guado (Popolazione)
Guato, Glasto, Pastello dei Tintori, Gualdo, Pastello
FAMIGLIA: Crucifere;GENERE: Isatis; SPECIE: Tinctoria;
N. VE 041 inserita il 04-07-2003
Foglie inferiori (rosetta) Eretto, semieretto
Fusto scapo inferiore Eretto
Fusto scapo superiore Ramificato-corimboso
Fusto: altezza Media 74 cm (range 50-90)
Foglie

Colore verde scuro

Foglie inferiori

Forma lanceolata, glauche e cerose

Foglie superiori Progressivamente ridotte
Epoca di fioritura Giugno
Racemi

Più o meno densi

Fiori colore Giallo
Seme (silique monosperme)

Pendule, ellittiche, colore bruno scuro

Si tratta di una specie erbacea con forma di crescita perenne o più frequentementebiennale.
Il portamento è caratterizzato il 1 anno da una rosetta con foglie centrali assurgentied esteme patenti, il 2 anno si ha la formazione di 3-5 scapi fiorali con foglie sessilialterne, amplessicauli.
Raggiunge l'altezza di circa 1-1,20 m.
Epoca di semina: Febbraio (fine inverno), da preferirsi la semina in alveolo inambiente protetto e successivo trapianto con distanze di 30x40 cm.
Infiorescenza: pannocchia composta da 10-30 racemi ciascuno di 12-50 fiori tetrameri.Fiore attinomorfo, ermafrodito con 4 sepali verde-giallo; 4 petali gialli; 1gineceomonocarpellare supero; 6 stami liberi.
Epoca di fioritura: aprile-maggio.
Impollinazione anemofìla o entomofìla.
Epoca di maturazione del frutto: Giugno, Luglio.
Durata della produzione: 4 settimane.
Forma del seme: allungato, colore giallo-ocraceo.
Peso di 1000 semi: 3,44 g.
Produzione media di seme a pianta: 14,368 g.
Produzione ad ha: 3,59 q.
Conservazione seme in ambiente ventilato.
Germinabilità: 76% con seme refrigerato; energia germinativa 5,52;
70% con seme non refrigerato, energia germinativa 6,82.
Suscettibilit riscontrata nei confronti di insetti (Altica) e di patologia fungina(Oidio) più sensibile in ambiente controllato.
Guado - fioritura
Guado - post fioritura
Guado - pianta con frutti maturi
Progetti specifici

Conclusi
  1. Vecchie varietà erbacee Valtiberina (2004-2005)
    Il progetto ha caratterizzato morfologicamente varietà orticole, foraggere e cerealicole e provveduto alla loro conservazione "in situ".
    Tipologia: Progetto a valenza territoriale
    Periodo: 2004-01-01 - 2005-12-01
    Area Geografica: comprensorio della Comunità Montana della Valtiberina (Anghiari, Badia Tedalda, Caprese Michelangelo, Monterchi, Pieve Santo Stefano, Sansepolcro, Sestino)

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